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Crostino di cinghiale
La statua bronzea del "Porcellino" (che raffigura in realtà un cinghiale) ha origini antichissime: la copia romana di un marmo ellenistico fu donata da papa Pio IV a Cosimo I nel 1560. Cosimo II de' Medici ne fece fare una copia in bronzo per ornare Palazzo Pitti ma poi, Ferdinando II de' Medici, decise di trasformare l'opera in una fontana, alloggiata sotto la loggia del Mercato Nuovo almeno dal 1640. Tutto questo per rappresentare degnamente in etichetta una deliziosa crema da spalmare sulle tartine per accompagnare un aperitivo o sulle bruschette per un antipasto più che goloso.
Crostino di anatra
La Villa romana del Casale è un edificio abitativo tardo antico, i cui resti sono situati a circa quattro chilometri da Piazza Armerina, in Sicilia. Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Gli esami sulle murature di questo palazzo urbano imperiale hanno datato la villa e i mosaici stessi in un arco di tempo che va all'incirca dal 320 al 370 e, proprio dai mosaici che lo adornano, è tratta l’anatra che sulla nostra etichetta illustra il patè di anatra, ottima crema per le tavole più... imperiali!
Crostino umbro
Nessuno più del grandissimo Giotto ha saputo rendere l’atmosfera degli antichi borghi umbri, in immagini che ancora oggi riconosciamo come l’Umbria più storica e più vera, arrivata fino a noi con un fascino intatto che non lascia indifferenti. Questo particolare dell’affresco “Il dono del mantello” appare sulla nostra etichetta del crostino “Umbro”: una crema che rappresenta il sapore della tradizione gastronomica di questi luoghi.